L’elettrostimolazione 3° parte
Elettrostimolazione 3° parte
Nei precedenti due parti abbiamo trattato vari argomenti e metodiche inerenti l’utilizzo dell’elettrostimolarore. In questo, approfondiremo le caratteristiche del programma di Recupero Attivo e di Capillarizzazione disponibili negli elettrostimolatori
Il primo non ha lo scopo di sviluppare miglioramenti sulla prestazione, esso consente di attivare notevolmente il recupero del muscolo affaticato trova la sua giusta applicazione dopo una competizione o un allenamento sostenuto. Mediante questo particolare programma di stimolazione, è eseguito, per mezzo di vibrazioni sottocutaneo, un massaggio, la cui azione crea una leggera dilatazione dei vasi capillari sanguigni andando anche a stimolare le terminazioni nervose, riattivando così i complessi meccanismi metabolici che rilasciano a livello ipofisario le betaendorfine, che hanno funzione un’antalgica ad antinfiammatoria. Quindi il programma di Recupero Attivo aiuta a defaticare più rapidamente il muscolo sottoposto a lavoro intenso, ed ha un’applicazione estesa a qualsiasi attività sportiva. Si tratta di un programma molto semplice da utilizzare, poiché è sufficiente lavorare sui muscoli maggiormente sollecitati durante l’attività sportiva, nel ciclismo sono per le gambe in ordine di maggior intervento e lavoro: i quadricipiti, glutei, retti femorali, vasti laterali peronei laterali, ischio tibiali, inoltre sono interessati sinergicamente nella pedalata i lombari e gli erettori della rachide.
Consiglio di utilizzarlo nella fase di preparazione speciale e agonistica, anche tutti i giorni se necessario, da una alle due ore dopo una competizione o un allenamento intenso. Mentre nella fase di preparazione generale e preferibile non utilizzarlo più di tre volte la settimana a giorni alterni.
Passando al programma di Capillarizzazione, esso produce un forte aumento della portata arteriosa nei muscoli sottoposti a questo tipo di stimolazione. Questo particolare tipo di stimolazione se mantenuto per un periodo abbastanza lungo, determina uno sviluppo della rete dei capillari intramuscolari, principalmente attorno alle fibre veloci. Una controindicazione sull’utilizzo troppo frequente e prolungato di tale programma, potrebbe indurre una modificazione metabolica delle fibre rapide in fibre lente, rischiando di diminuire le prestazioni sulla velocità e lo scatto. Quindi è importante saper utilizzare al meglio tale programma, per non provocare degli effetti indesiderati.
Per questo il programma di Capilarizzazione non trova nessun’applicazione nelle specialità del ciclismo, dove è richiesto un massiccio reclutamento di fibre veloci, come ad esempio velocità su pista o le volate su strada. Invece è indicato nei settori in cui interviene maggiormente la resistenza che comporta un maggior utilizzo delle fibre lente. Nell’ambito di tali specialità il programma di capilarizzazione deve essere utilizzato nel periodo di preparazione generale dopo una seduta d’allenamento, nella quale si sono svolte esercitazioni di resistenza alla forza, permettendo un’ulteriore ossigenazione del muscolo dopo questo tipo di sforzo muscolare aerobico. Oppure nel periodo agonistico per una settimana con una seduta giornaliera. Settimana coincidente con quella di scarico o di supercompensazione precedente una competizione. Dopo di che si dovranno osservare cinque settimane d’allenamento prima di poter ripetere il programma. Inoltre durante le competizioni, specie se molto veloci e dure sotto l’aspetto altimetrico, alcuni agonisti sono soggetti a crampi e contratture muscolari. Il programma Capillarizzazione al primo livello consentirà di attenuarne i postumi, applicando la stimolazione ai muscoli che sono stati soggetti a tali problemi, che più frequentemente sono: i vasti e il retto femorale e gli adduttori della gamba.