Il finale di stagione

La stagione agonistica volge al termine ma c’è ancora l’opportunità di gareggiare per coloro che hanno iniziato tardi la preparazione o che hanno svolto una doppia periodizzazione annuale dell’allenamento.

Questo periodo dell’anno è del tutto particolare perché segna delle differenziazioni riguardo allo stato di forma psicofisico e di preparazione.  Coloro che hanno affrontato gran parte della stagione agonistica, potranno considerare questo momento come il finale delle competizioni, riuscendo ancora ad essere agonisticamente motivati e adeguatamente in forma. Oppure come periodo di transizione, inteso come mantenimento fisico, nell’attesa della pausa e ripresa della nuova stagione. Per quelli che invece che per una serie di motivazioni ha iniziato la preparazione nella tarda primavera e non hanno quindi gareggiato molto, si troveranno ad affrontare queste ultime gare con una gran riserva d’energie, avendo dei notevoli vantaggi su avversari più stanchi.

La quantità e l’intensità

Da queste considerazioni un programma d’allenamento per questo periodo dovrà tenere conto su quanto si è speso nei mesi precedenti. Il parametri di riferimento su cui impostarlo dovranno rispettare due parametri: la quantità e l’intensità. Quantità intesa come numero dei chilometri totali percorsi o il tempo totale . L’intensità dal valore dal numero dei giorni delle gare cui si è partecipato, tipo e durata delle competizioni, esercitazioni specifiche svolte in allenamento. Questo per quanto riguarda una quantificazione dei carichi da imporre nel programma d’allenamento.

La stanchezza psicofisica

Si deve tenere in conto conto che l’aver affrontato una stagione agonistica molto intensa, e magari aver colto la vittoria o un buon piazzamento, o al contrario non avere  manifestazioni che erano poste come obiettivi stagionali. Potrebbe dar luogo ad una forma di “appagamento”nel primo caso e di “delusione nei propri mezzi” nel secondo. Il tutto comporterebbe un normale abbassamento psicologico nelle motivazioni agonistiche, che spingono a continuare ad allenarsi e a gareggiare con una certa volitività. Per questo è opportuno impostare il programma d’allenamento riguardante questo mese, con una struttura metodologica che rispecchi alcune finalità esercitative tipiche del periodo “transitorio”. Inteso come anello di congiunzione tra la programmazione annuale che sta concludendosi, con quella che dovrà essere impostata per il nuovo anno.

Il carico e recupero

Il rapporto delle sedute d’allenamento con quelle di recupero sarà di 1: 2 (un giorno di carico e due di scarico). Con il termine di carico (riferito alla metodologia dell’allenamento) s’intendono tutte quelle varie forme e strutture delle esercitazioni che sono svolte da un atleta in una seduta d’allenamento o gara. Esso rappresenta e dipende dal tipo esercitazioni che è svolto, dalla loro intensità, dalla quantità o la durata di esse. Il recupero invece è quella condizione importantissima che consente il ripristino delle riserve energetiche utilizzate per gli allenamenti e gare, nonché per rigenerazione psicofisica necessaria dopo competizioni o uscite stressanti. I due giorni di recupero dopo di uno di carico fissati nel programma che vi sarà proposto, si renderanno necessari per ritornare alle condizioni fisiche iniziali, cioè di quando si è iniziata la seduta d’allenamento precedente. I

Valutare il recupero

E’ importante valutare le fasi esatte del recupero che sono in stretta relazione con lo stato di logoramento fisico più che quelle inerenti al carico. Quando un atleta avverte un calo di rendimento prestativo lo attribuisce ad uno scarso o inadeguato allenamento, non considerando invece il fattore del recupero, che è sottovalutato.. Si deve riuscire ad entrare nel concetto che la quantità e l’intensità degli allenamenti non sono direttamente proporzionali, ai possibili risultati in termine di prestazione. In altre parole non è detto che un soggetto più si allena è più ottiene dei risultati, di solito invece ottiene un risultato opposto. E si arrivi al sovrallenamento. Le 48 ore di recupero non rappresentano un dato assoluto e certo, ma risentono del grado soggettivo d’allenamento e d’alcuni aspetti metabolici individuali. Il dato di più facile rilevazione per stabilire il vari tempi di recupero e sicuramente l’ancor valido monitoraggio della frequenza cardiaca, sia a riposo di mattino sia in bicicletta.

Il programma d’allenamento

Il programma d’allenamento proposto rappresenta, per tutti coloro che hanno necessità di recuperare la fatica dei mesi precedenti, un ottimo equilibrio tra sedute carico alternate da adeguato recupero. Per quelli che invece si trovano ancora in fase d’aumento prestativo, i carichi dovranno essere necessariamente più elevati, in modo di garantire la ricerca o la stabilizzazione della forma fisica. Quindi la loro preparazione sarà rivolta alla ricerca della condizione, oppure alla rifinitura di quegli aspetti che possono favorire ancora dei miglioramenti della prestazione.  La struttura della preparazione amatoriale questa fase del periodo agonistico ha come obiettivo il mantenimento delle capacità più importanti come la resistenza di base, resistenza specifica, forza in regime di resistenza, capacità anerobica lattacida. Nel programma saranno quindi inserite delle sedute di richiamo della forza specifica, svolte su delle salite con un rapporto di sviluppo metrico elevato (S.F.R.), oltreché delle esercitazioni di resistenza specifica. Altre sedute invece prevederanno delle esercitazioni in salita, sulla resistenza alla velocità, tipica di momenti di fuga, scatti e variazioni di ritmo. I chilometraggi delle singole uscite saranno abbastanza brevi, questo per favorire un lavoro di qualitativo.